Apprendere le storie di imprenditori di successo può essere utile per la propria carriera imprenditoriale. Rappresentano infatti una fonte di ispirazione e forniscono qualche spunto nella risoluzione dei problemi piccoli e grandi. Vale la pena dunque passare in rassegna le vicende di alcuni grandi uomini che, partendo magari da condizioni tutt’altro che agiate, hanno conquistato un posto nella storia dell’imprenditoria (e non solo).
Imprenditori di successo, fonte di ispirazione
Prima di raccontare le storie degli imprenditori di successo e cercare di trarre lezioni utili agli aspiranti imprenditori, è bene inquadrare il fenomeno. Ovvero, analizzare perché il vissuto di alcuni possa giocare un ruolo così importante nella vita di altri. In particolare, il concetto di ispirazione può riguardare tre ambiti, assolvere a tre scopi diversi.
- Motivazione. La strada per diventare imprenditori di successo è costellata di soddisfazioni ma anche di grandi difficoltà. La tentazione di gettare la spugna si fa di tanto in tanto forte. Ecco che è necessario trovare la giusta motivazione. Ora, le fonti di motivazione sono numerose, alcune di natura strettamente personale. Tuttavia, sapere che qualcuno, partendo dalle medesime condizioni (se non addirittura peggiori) non solo ce l’ha fatta ma ha addirittura conquistato un posto nell’olimpo degli imprenditori è come minimo di conforto.
- Risoluzione dei problemi. Le vicende degli imprenditori che hanno fatto la storia rivelano spesso una spiccata capacità di risolvere problemi piccoli e grandi. Ora, questi problemi, magari in una scala diversa, coinvolgono gli imprenditori di ogni ordine e grado. Da qui, forse la funzione più importante che le “storie di successo” possono esercitare: fornire una sorta di prontuario per il superamento degli ostacoli che separano l’aspirante imprenditore dalla realizzazione dei suoi obiettivi.
- Comunicazione e marketing. Soprattutto in tempi recenti, gli imprenditori di grande successo puntano molto sul marketing della comunicazione. Coltivano la reputazione dei loro brand, si fanno essi stessi brand. Ecco che il successo imprenditoriale si lega al successo di immagine. Un fenomeno che non sminuisce affatto il ruolo dell’imprenditore, anzi gli conferisce maggiore forza. Una forza a cui anche gli “aspiranti” possono attingere e trarre insegnamento per potersi proporre in maniera efficace ai clienti.
Presentiamo ora alcune storie di imprenditori di successo, cercando di trarre dalle loro vicende una lezione in particolare. I nomi sono arcinoti, ma indicano un passaggio obbligato per chi vuole farsi ispirare dagli altri. Più che imprenditori di successo, infatti, sono dei veri e propri “totem”.
Elon Musk
Elon Musk non ha certo bisogno di presentazioni. Tuttavia, è utile citare alcuni passaggi cruciali della sua vita, a partire dall’infanzia. Già a dodici anni programma tutto da solo un videogioco in linguaggio Basic, rivelando tutta la sua intelligenza e tenacia. Il successo, prima economico e poi imprenditoriale, arriva però una dozzina di anni dopo. Agli albori di internet, Elon Musk crea un servizio (sul web) che permette di segnalare le imprese attive in una determinata area geografica: è Global Link, poi trasformatasi in Zip2. Nel 1999 vende l’impresa, che ormai ha fatto il suo corso, e guadagna 307 milioni di dollari.
Può dunque realizzare i suoi sogni imprenditoriali e lanciarsi in tutti i progetti che vuole. Il resto è storia: fonda prima Paypal, che è il primo servizio di pagamento elettronico di massa; fonda Tesla, che è tra le prime case automobilistiche a credere seriamente nell’elettrico. Fonda infine SpaceX, che apre scenari inediti per i viaggi spaziali finanziati e persino gestiti da privati.
Cosa ci insegna
La storia di Elon Musk ci insegna molte cose. In primo luogo, la necessità di essere lungimiranti, di creare dei mercati dove prima non ce n’erano, che tradotto nella scala dell’aspirante imprenditore diventa “creare degli spazi in cui può prosperare”. Come abbiamo visto, Elon Musk ha fondato molte imprese che non si limitavano a innovare un servizio o un prodotto, ma che rappresentavano spesso degli inediti. Non è un caso che buona parte dei suoi progetti sia stata accolta con iniziale scetticismo.
La storia di Elon Musk ci insegna anche a diversificare le attività e gli investimenti, una strategia che – certo in misura diversa – è alla portata di tutti gli imprenditori e in generale di chi gestisce un capitale. Elon Musk si è distinto nell’informatica, nel settore automobilistico, nella finanza, nel settore aerospaziale…
Steve Jobs
La sappiamo, la storia di Steve Jobs è un argomento trito e ritrito. Prenderla in considerazione è però un passaggio obbligato, se lo scopo è trarre lezioni dagli imprenditori di successo. Di nuovo, le presentazioni sono superflue, dunque tanto vale citare alcuni degli eventi cruciali della sua vita imprenditoriale. Per esempio, la fondazione di Apple come azienda di creazione di computer e l’invenzione dello smartphone. In mezzo, alcune “invenzionI” che hanno lasciato il segno nel settore dell’informatica e delle telecomunicazioni.
Giusto per citarne una: il mouse. Esatto, a inventarlo è stato Steve Jobs nel lontano 1979, benché sia stato integrato sui Macintosh solo cinque anni dopo. Ovviamente, l’invenzione dello smartphone quale pc in miniatura rappresenta un caso a parte, ovvero il classico coniglio dal cilindro che ha rivoluzionato non solo il comparto ma anche il vivere sociale, i comportamenti delle persone.
Cosa ci insegna
Dalla storia di Steve Jobs si possono trarre tantissimi insegnamenti, alcuni dei quali di natura etica e morale, viste le difficoltà che fin da piccolo ha dovuto attraversare. Tuttavia, qui riportiamo i due insegnamenti più pratici.
Il primo consiste nell’importanza di individuare un bisogno latente e di fornire una soluzione quanto più possibile pratica. Steve Jobs lo ha fatto certamente con il mouse, che ha esonerato gli utilizzatori “comuni” di pc dal dover imparare comandi a memoria. Lo ha fatto soprattutto con lo smartphone: in questo caso, il bisogno latente era quello di avere un pc a portata non di mano, ma di tasca, per il tempo libero e non solo.
Il secondo insegnamento riguarda la comunicazione, o per meglio dire il culto dell’immagine. Non tanto di sé stesso, quanto del brand e del prodotto. Soprattutto a partire dai primi anni Duemila, ha trasformato i prodotti Apple in indicatori di status, ritagliando attorno ad essi un intero mondo valoriale, e invogliando i consumatori ad accedervi.
Adriano Olivetti
Infine, un genio dell’imprenditoria italiana: Adriano Olivetti. Con l’omonima società, ovviamente di sua fondazione, ha prodotto uno dei primi modelli di personal computer. Per molti anni la Olivetti si è posta all’avanguardia del settore tecnologico e informatico, facendo concorrenza alla Silicon Valley.
Adriano Olivetti è stato un visionario, un innovatore ma anche un imprenditore dotato di straordinario senso pratico. Ha portato avanti suoi progetti senza dimenticare i principi della “conduzione familiare”, che da sempre rappresenta la spina dorsale del tessuto produttivo italiano.
Ma Adriano Olivetti è stato anche un punto di riferimento per l’organizzazione di un’impresa. E’ stato tra i primi a valorizzare i dipendenti in quanto “persone” e non solo in quanto “lavoratori”. Ha creato, già negli anni Cinquanta, ambienti di lavoro sereni, stimolanti, garantendo allo stesso tempo numerosi benefit ai dipendenti: asili, sale biblioteca, ludoteca, stipendi più alte e un approccio alle “ferie” più flessibile.
Cosa ci insegna
Anche la storia di Adriano Olivetti ci insegna (almeno) due cose. In primo luogo, la necessità di garantire un certo grado di benessere ai propri dipendenti. Una scelta che è certo etica ma che presenta dei risvolti produttivi non indifferenti. In un certo qual modo, Adriano Olivetti ha dimostrato che la felicità collettiva, al di là della divisione in classi, non è un mito ma un obiettivo che può essere raggiunto e che vale la pena di perseguire.
In secondo luogo, Adriano Olivetti, ma la Olivetti in generale, insegnano come non arrendersi di fronte ai mutamenti del mercato. L’azienda ha iniziato con le macchine da scrivere, che nel giro di qualche decennio sarebbero state soppiantate dai computer. Sicché si messa…. A produrre computer. E l’ha fatto molto bene, insidiano i primati della Silicon Valley nonostante la sproporzione in termini di risorse.
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